E’ di 8 milioni e 500 mila euro il sostegno sul quale Piave Servizi può contare grazie all’emissione di oltre 148 milioni di euro di Viveracqua Hydrobond 2022, della quale abbiamo dato notizia nei giorni scorsi. Una boccata d’ossigeno a favore del territorio l’ha definita l’azienda di Codognè, che ha un programma d’investimenti di 73 milioni e 875 mila euro a beneficio dei 39 comuni soci delle province di Treviso e Venezia.

Nel complesso, l’operazione condivisa da sei gestori consorziati in Viveracqua (Acque del Chiampo, Acque Veronesi, Bim Gestione Servizi Pubblici, Etra, Livenza Tagliamento Acque e Piave Servizi) permetterà investimenti per circa 350 milioni di euro nei prossimi quattro anni. Al piano hanno aderito Banca Europea per gli Investimenti (BEI), Cassa Depositi e Prestiti (CDP) e Kommunalkredit Austria AG (Kommunalkredit) dopo i risultati positivi registrati da Viveracqua Hydrobond 2020.

L’operazione si configura come un private placement e finanzierà interventi di miglioramento di reti fognarie e impianti di depurazione. Per quanto riguarda Piave Servizi, il finanziamento – articolato in due tranche, una Short di 17 anni ed una Long di 24 – rappresenta la concreta applicazione della politica aziendale e del concetto di economia di scala, con l’obiettivo di ottenere condizioni migliori e minori costi fissi.

“Per noi Hydrobond significa soprattutto investire sul territorio. Abbiamo diverse opere che attendono i benefici di questa manovra –spiegano il Alessandro Bonet (nella foto) e Carlo Pesce rispettivamente presidente e direttore generale di Piave Servizi– .Un esempio è l’estensione della conduttura che a partire dalle sorgenti di San Martino di Colle Umberto raggiungerà la parte Nord del nostro distretto, nel coneglianese”.

Non solo acquedotto nei piani dell’azienda, ma anche l’ammodernamento del prezioso processo di depurazione, per migliorare la qualità della vita dell’utenza e promuovere al tempo stesso un importante indotto economico.

“Un esempio di questo impegno? L’ammodernamento del depuratore di Quarto d’Altino –fanno sapere Bonet e Pesce–. Questo impianto è al servizio della zona a Sud del nostro territorio e si occuperà di depurare le acque che indirettamente finiranno nella Laguna di Venezia”.