È stato siglato un accordo tra Acquevenete SpA, il Dipartimento di Ingegneria dell’Università degli Studi di Ferrara e il Consorzio Futuro in Ricerca (CFR) per sviluppare un progetto di ricerca sullo smart metering, ovvero la misurazione “intelligente” e in modo digitale dei consumi di acqua in un’area della città di Rovigo, la Commenda.
L’iniziativa nasce da un progetto di ricerca coordinato da Unife, denominato GST4Water, finanziato dal Porfesr della Regione Emilia-Romagna, per il monitoraggio dei consumi idrici tramite sistemi Ict, già applicato ai gestori emiliani, che l’università ha proposto di estendere anche in ambito polesano. L’accordo prevede una collaborazione tra i tre enti volta a fornire un quadro delle tecnologie di smart metering attualmente disponibili sul mercato e predisporre un prototipo per raccogliere i dati di consumo e caratterizzare le perdite idriche a livello sia di utenza che di distretto.
Il progetto prevede la realizzazione di un impianto pilota, un vero e proprio “laboratorio di campo”. Acquevenete metterà a disposizione un distretto della rete di distribuzione idrica di Rovigo, il quartiere della Commenda, per questa sperimentazione che coinvolgerà circa 500 utenze, con la posa in opera dei “contatori intelligenti”.
Finora, per la misurazione del consumo intrico all’interno delle abitazioni, ci si è sempre basati sulla rilevazione fatta a casa per casa dagli incaricati della lettura del contatore. La “rivoluzione” dello smart metering sta nel consentire un monitoraggio in tempo reale e a distanza, senza l’intervento del letturista. I contatori di nuova generazione installati all’esterno delle abitazioni invieranno le informazioni sul consumo al kit di ricezione interno alla casa sviluppato dai ricercatori del Dipartimento di Ingegneria dell’Università degli Studi di Ferrara. Le informazioni raccolte dal kit saranno poi trasmesse via internet a un server nel cloud, dove avverranno l’archiviazione dei dati e la loro elaborazione, per ottenere gli indicatori di consumo.
I dati saranno quindi immediatamente accessibili ad Acquevenete, per monitorare l’andamento dei consumi, le eventuali perdite nella rete e avere un conteggio in tempo reale degli importi da fatturare, con la possibilità quindi di inviare una bolletta basata sui consumi effettivi e non stime. Ai singoli utenti, inoltre, il dato in tempo reale permetterà di controllare giornalmente l’andamento dei propri consumi e accorgersi tempestivamente di eventuali perdite occulte, evitando quindi disagi e sprechi di acqua.
Il progetto durerà indicativamente un anno e vedrà coinvolti diversi ricercatori e docenti del Dipartimento di Ingegneria dell’ateneo estense, afferenti ai laboratori di ricerca del Tecnopolo di Ferrara, con competenze di ingegneria idraulica e Ict, oltre ai tecnici di Acquevenete.
«Siamo molto lieti di collaborare con una azienda quale Acquevenete, che opera in un’ampia area del Veneto, da cui provengono anche molti nostri studenti e laureandi» commenta il prof. Marco Franchini, responsabile scientifico del progetto. «Sarà l’occasione per proseguire sul campo, ma in un altro territorio, la sperimentazione già avviata nel basso ferrarese negli ultimi due anni, e che ci ha portato a evidenziare perdite di acqua in tempo reale nelle case delle famiglie che hanno partecipato alla sperimentazione. Sono questi esempi di trasferimento tecnologico che giovano sia all’università, che ha modo di ampliare il proprio ambito di attività, sia alle aziende che possono così innovare per diventare sempre più competitive».
«La collaborazione con l’Università degli Studi di Ferrara e con il Cfr è una bella e importante opportunità per Acquevenete» sottolinea il presidente del gestore idrico, Piergiorgio Cortelazzo. «Vogliamo ringraziare l’università per averci scelto per questo progetto, che ci permetterà di sperimentare sul campo delle significative innovazioni, a tutto vantaggio dei nostri utenti. I “contatori intelligenti” sono il futuro, perché permettono di tenere strettamente monitorati i consumi, accorgersi subito di eventuali perdite occulte e garantire una fatturazione basata sempre sui consumi effettivi. L’impegno di Acquevenete è di sostituire progressivamente i vecchi sistemi di lettura dei contatori con nuove tecnologie. La spinta su questo tema è massima e ci vede anche, insieme ai gestori idrici pubblici del Veneto riuniti nel consorzio Vivercqua, capofila di un progetto europeo sullo smart metering».
Viveracqua, il consorzio veneto dei gestori idrici, è infatti capofila di SMART.MET: un progetto finanziato nell’ambito del programma di ricerca Horizon 2020 con un budget di € 3.240.000, che coinvolge Italia, Francia, Spagna, Belgio e Ungheria e che mira a promuovere la ricerca e l’innovazione nel campo della telelettura, con l’obiettivo di individuare nuove tecnologie da applicare ai contatori intelligenti, per far sì che soddisfino pienamente le esigenze delle aziende idriche in termini di leggibilità, autonomia energetica, interoperabilità e riduzione dei costi. È già stato lanciato il bando di gara, rivolto al sistema industriale europeo, finalizzato a raccogliere nuove soluzioni tecnologiche smart per la misurazione dei consumi d’acqua.
Il Dipartimento di Ingegneria dell’Università di Ferrara, oltre alle attività di didattica e ricerca, svolge attività di trasferimento tecnologico del proprio know how verso le imprese, così come il Consorzio Futuro in Ricerca, il centro per l’innovazione del Tecnopolo di Ferrara.