Come ricostituire nelle aree colpite da disastri naturali (la tempesta Vaia ne è un chiaro esempio) il manto forestale con specie e varietà vegetali più adatte al clima di oggi e a quello probabilmente più caldo del prossimo futuro? Ma non solo. Per gli operatori di queste aree, quali possono essere le opportunità derivanti dall’introduzione di coltivazioni biologiche temporanee, in particolare di mirtillo e altri piccoli frutti selvatici, e di attività legate all’apicoltura?
Una risposta arriva dal progetto europeo LIFE VAIA (acronimo di Valuing Afforestation of damaged woods with Innovative Agroforestry – Valorizzare la riforestazione di boschi danneggiati attraverso l’agroforestazione innovativa), che vede coinvolti ben nove soggetti partner, tra cui Veneto Agricoltura, che il 28 e 29 marzo si incontreranno a Gallio nel vicentino per fare il punto sulle attività fin qui svolte e definire quelle previste per il 2022.
Il progetto, lanciato a settembre dello scorso anno nell’ambito del Programma europeo per l’Ambiente LIFE, punta, come accennato, a sviluppare e valorizzare i prodotti e i servizi sostenibili nelle aree boschive distrutte da eventi naturali, aumentando così la resilienza ecologica, economica e sociale degli ecosistemi forestali. Tutto questo in un contesto di cambiamenti climatici globali in atto, che assolutamente devono essere tenuti in considerazione quando si attuano interventi di questo tipo.
Il progetto LIFE VAIA, della durata di cinque anni e con un budget di quasi 6 milioni di euro, vede quale soggetto capofila l’Azienda Rigoni di Asiago e tra i partner Veneto Agricoltura, l’Università di Padova-Dipartimento Territorio e Sistemi Agro-Forestali (TESAF), la Fondazione Edmund Mach (Tn), i comuni di Asiago e di Gallio, l’Association Française d’Agroforesterie, la World Biodiversity Association (WBA), la Fiera Longarone Dolomiti; l’Università di Santiago di Compostela (Spagna) e Venetian Cluster.
Come si può facilmente comprendere, questo progetto rappresenta un’importante opportunità per il nostro territorio, che vedrà la ricaduta di 3,5 milioni di euro, risorse che contribuiranno in parte a riparare i danni causati dalla tempesta Vaia di fine 2018, ma che soprattutto rappresenta un esempio di buone pratiche trasferibile negli altri Paesi dell’Unione Europea.