Ottimi risultati lo scorso anno, nonostante l’epidemia causata dal Covid-19, sono stati ottenuti da Bim Belluno Infrastrutture. Lo si evince dai dati del bilancio consuntivo approvato nei giorni scorsi dall’Assemblea. A presentare i risultati conseguiti è stato Bruno Zanolla amministratore unico della società (nella foto).
Ricavi, costi ed utile
Il 2020 si è chiuso in maniera positiva per la società, con un valore della produzione di 17,3 milioni di euro, in forte aumento rispetto ai 12,3 milioni di euro del 2019: a determinarne il gap di crescita di 4,3 milioni di euro, il riconoscimento, nel corso dell’anno, della nuova tariffa per la distribuzione del gas metano sia del 2019 che del 2020. Costante la produzione di energia, pari a 24,1 milioni di kWh, mentre i costi della produzione passano a 11,5 milioni di euro dai 11,1 del 2019.
Il margine operativo lordo, differenza tra ricavi e costi maturati, si attesta di conseguenza a 5,7 milioni di euro rispetto ai 1,2 milioni del 2019.
L’utile generato, detratte le imposte, è complessivamente di 4,1 milioni di euro rispetto ai 500mila euro del 2019. Un valore rilevante, che la società reinveste puntualmente nel territorio con opere ed infrastrutture a beneficio di Comuni soci.
Patrimonio e affidamenti bancari
Valore che conferma la solidità della società, oggi il patrimonio netto dell’azienda è a 39,5 milioni, in crescita rispetto ai 35,3 del 2019. Il totale dei debiti ammonta a 17,7 milioni, in calo di 565mila euro rispetto al 2019: di questi, 11,5 milioni sono per affidamenti bancari. Nell’anno la società non ha attivato nuove linee di finanziamento ma ha beneficiato della sospensione del pagamento delle rate di mutuo: una misura strategica, stabilita dall’Associazione Bancaria Italiana per fronteggiare gli effetti negativi della pandemia.
“La società –ha spiegato Bruno Zanolla– dimostra di essere sana e solida patrimonialmente. Per i comuni soci è una vera e propria cassaforte di valore, che merita di essere valorizzata al meglio, soprattutto guardando in prospettiva di crescita del territorio e dei servizi e di sviluppo futuro della montagna. Massima attenzione, naturalmente, è rivolta a garantire una gestione oculata e attenta delle risorse economiche e finanziarie a disposizione”.
Produzione di energia rinnovabile
La società, fortemente impegnata nella produzione di energia da fonti rinnovabili, a oggi gestisce per conto dei comuni 35 impianti idroelettrici, di cui 20 su acquedotto e 15 su corso d’acqua.
“Grazie agli impianti attivi –ha commentato Zanolla– nel corso del 2020 sono stati prodotti 24,1 GWh di energia elettrica totalmente verde, portando introiti ai comuni, proprietari degli impianti, pari a 2,7 milioni di euro. La produzione ‘green’ ha permesso di evitare emissioni di anidride carbonica pari a 11.465 tonnellate”.
In esercizio provvisorio, da marzo, l’impianto idroelettrico di San Tomaso Agordino (Ru de le Nottole), mentre è in corso di collaudo, e prossimo all’avvio, quello di Santo Stefano di Cadore (Frison).
Investimenti
Effettuati prevalentemente per la realizzazione di nuovi tratti di rete e allacciamenti gas e per l’installazione di contatori, per il 2020 ammontano a 2,5 milioni di euro, di cui 1,4 per il servizio metano e circa 900 mila euro per il settore idroelettrico.
“Si tratta di opere indubbiamente strategiche, funzionali non solo alla crescita del territorio e dei servizi erogati ai cittadini e ai Comuni –ha concluso Zanolla– , ma anche al sostegno dell’economia provinciale e dell’indotto collegato”.