Il bilancio 2020 è stato approvato all’unanimità dall’Assemblea dei soci di Veritas, formata

dai sindaci-soci dei 44 comuni della Città metropolitana di Venezia e da 7 comuni della provincia di Treviso (Cessalto, Mogliano Veneto, Morgano, Preganziol, Quinto di Treviso, Zenson di Piave e Zero Branco). Il Comune di Venezia mantiene il 50,43% delle azioni.

Il 2020 è stato un anno difficile, pesantemente condizionato, anche dal punto di vista economico e finanziario, dall’emergenza Covid. Il presidente di Veritas Vladimiro Agostini e i sindaci-soci hanno formalmente apprezzato il grande sforzo di tutto il personale dell’azienda per garantire i servizi pubblici essenziali anche nei momenti più difficili del 2020 e dell’anno in corso.

Particolare importanza ha avuto il varo di un piano di riposizionamento che ha consentito a Veritas di adeguare la propria organizzazione al periodo di emergenza e di potenziare le misure e le norme di protezione dei dipendenti.

Peraltro, il ricorso al Fis (il Fondo integrativo salariale) è stato molto limitato e circoscritto a quelle attività (gli Ecocentri, ad esempio) chiuse nel primo lockdown. Al 31 dicembre 2020 Veritas aveva in servizio 2.829 dipendenti diretti, praticamente lo stesso numero del 2019. Anche il fatturato (369 milioni di euro) è sostanzialmente uguale a quello del 2019.

L’utile dopo le tasse è di 4,749 milioni di euro e risente sensibilmente della crescita dei costi di smaltimento dei rifiuti (causati dal ritardo nella realizzazione del nuovo impianto per la valorizzazione energetica del Css) e della crisi dei ricavi dalla vendita dei materiali di riciclo, che nel 2020 ha toccato il picco negativo.

Inoltre, nel 2020 è stata registrata una riduzione dei consumi idrici complessivi e della produzione di rifiuti, in particolare nel centro storico di Venezia.

Dal punto di vista economico-finanziario, nel secondo semestre del 2020 è andata a buon fine l’emissione di un nuovo prestito obbligazionario del valore di 100 milioni di euro, quotato nei mercati regolamentati, che ha fatto registrare un alto livello di sottoscrizioni da parte di investitori istituzionali nazionali e internazionali. Inoltre, altri 40 milioni sono arrivati da un prestito chirografario (cioè senza ipoteche o fideiussioni), garantito da Sace, una società del gruppo Cassa depositi e prestiti, nell’ambito delle politiche nazionali di sostegno finanziario al sistema produttivo.

Tuttavia, proprio il lockdown del 2020 e le difficoltà economiche provocate dalla pandemia hanno causato –e continueranno a causare– effetti negativi sull’andamento economico-finanziario e sui conti di Veritas.

Nel 2020, infatti, oltre al calo dei consumi idrici –tradizionalmente alti nel periodo estivo– le proroghe e le sospensioni dei pagamenti di bollette e fatture, il blocco delle ingiunzioni e del recupero dei crediti hanno portato a un fabbisogno aggiuntivo di cassa di circa 40 milioni, che comunque rientra nelle previsioni di un anno tormentato dal Covid.

Un ulteriore problema è stato creato dall’entrata in vigore anche nel comparto dei rifiuti della regolazione di Arera, l’Autorità nazionale per energia rifiuti e acqua. Il nuovo sistema, rivedendo i criteri di calcolo del tributo e del tributo puntuale, ha generato problemi che non sembrano di immediata risoluzione. Tra l’altro, le difficoltà di applicazione del nuovo metodo di calcolo Arera sono state amplificate da altre novità legislative.

Dunque, dal punto di vista economico e finanziario, gli effetti negativi causati dalla pandemia emergeranno nei prossimi anni.

“Nonostante un anno così difficile e straordinario come è stato il 2020 –ha detto il presidente Vladimiro Agostini– siamo riusciti a raggiungere moltissimi degli obiettivi comunque fissati nonché quelli indicati nel piano di riposizionamento, tra i quali la qualità e la garanzia dei servizi idrici, ambientali e cimiteriali. Tutto questo è stato possibile grazie allo sforzo corale di tutto il personale e al supporto strategico dei due Enti di Bacino e dei 51 comuni-soci”.

“Esprimo soddisfazione per il bilancio di Veritas –ha dichiarato Michele Zuin assessore alle Società partecipate del Comune di Venezia–, chiuso comunque in attivo, pur essendo stato ridotto nei volumi, nei consumi e nelle attività a causa del Covid. Devo ringraziare soprattutto, anche a nome dell’Amministrazione comunale veneziana, tutte le maestranze e la società intera per aver garantito i servizi essenziali e ambientali nei momenti più difficili del 2020”.