Ha preso il via nei giorni scorsi all’autoscuola Pit Stop di San Giovanni Lupatoto il secondo corso per disoccupati finalizzato al conseguimento della patente C e CQC. L’iniziativa è promossa e organizzata da FAI Verona, nell’ambito del progetto Prendi questa strada. Vede coinvolte 14 persone disoccupate che saranno poi impiegate all’azienda Servizi per l’Igiene del Territorio (SERIT), che svolge il servizio di raccolta rifiuti in 58 Comuni del veronese. A novembre erano stati otto i disoccupati che avevano conseguito le patenti grazie alle quali possono condurre i mezzi utilizzati per la raccolta differenziata e per i servizi legati all’igiene del territorio.
“Ricordo che in questi casi l’ostacolo maggiore è quello del costo da sopportare per ottenere le due patenti, in quanto stiamo parlando di alcune migliaia di euro -ha spiegato Massimo Mariotti presidente di SERIT-. Noi siamo interventi concorrendo alla spesa, a completamento di quanto previsto dal progetto regionale in maniera così da poter agevolare il loro ingresso nel mondo del lavoro. Ecco quindi che con questi nuovi ingressi potremo offrire una opportunità di lavoro ai disoccupati e al tempo stesso contare su una pianta organica in grado di poter svolgere il servizio in maniera efficiente e puntuale”.
Il presidente di FAI Verona, Moreno Santarosa, che ha espresso soddisfazione “per questo secondo corso, che viene svolto grazie contributo del Fondo Formatemp e della società interinale STAFF e che permette ai neopatentati di poter avere un posto di lavoro. Oltretutto per questa edizione, gli esami verranno ora svolti presso la Motorizzazione Civile di Verona e non più presso quella di Rovigo, con notevole risparmio quindi di tempo da parte degli aspiranti conducenti”.
Ma oltre a questo corso Fai Verona ha disposto un percorso continuativo per persone disoccupate che vogliono avvicinarsi al settore dell’autotrasporto.
“Un impiego -ha sottolineato Alessio Sorio segretario di Fai Verona- che garantisce un ruolo professionale per il conducente di sicura soddisfazione sia per quanto riguarda l’attività svolta che per quanto concerne l’ottimo compenso proposto”.
Le professionalità richieste oltre agli autisti sono i disponenti, figure strategiche nelle aziende di autotrasporto, che con sempre nuove tecnologie, ottimizzano le attività dell’azienda riducendo i percorsi a vuoto; chilometri in meno che liberano risorse per l’azienda, ma anche per l’ambiente riducendo l’inquinamento.
La situazione è grave, è stato sottolineato, perché i dati statistici dicono che la media dell’età degli autisti italiani supera i 50 anni e che già nel 2021 mancheranno oltre 10.000 autisti. Una situazione quindi preoccupante che prospetta camion fermi sui piazzali, merce nei magazzini e, per sopperire a questo, un flusso di veicoli stranieri che imperverseranno sulle nostre strade. La domanda sorge spontanea: quante aziende chiuderanno? E sarà possibile verificare che venga rispettata la sicurezza sulle strade e nei quartieri?