Si è parlato di spreco alimentare e delle azioni concrete per ridurlo al convegno promosso da Serit e ospitato dall’azienda agricola Roccolo al lago a Lazise. Amministratori comunali ma anche operatori economici ed esperti si sono confrontati per fare il punto della situazione su quella che a livello mondiale rimane una vera e propria piaga.

Dopo i saluti del sindaco Luca Sebastiano, il presidente di Serit Massimo Mariotti ha ricordato che “a livello internazionale le Nazioni Unite si sono prefissate, nel programma Agenda 2030 per uno sviluppo sostenibile, obiettivi precisi da raggiungere nel prossimo decennio, tra i quali quello di dimezzare lo spreco alimentare globale pro capite e ridurre le perdite di cibo durante le catene di produzione e di fornitura. Un problema a livello mondiale, con più di un miliardo di tonnellate di cibo che annualmente va nel cassonetto, per cui molti stati hanno già attuato misure concrete. Vedi ad esempio la Francia che ha vietato ai supermercati di gettare cibo in scadenza che ora invece viene donato ad enti ed associazioni umanitarie”. 

Se è vero che sei famiglie su dieci, come ha reso noto Coldiretti, che ha effettato un sondaggio a livello nazionale, hanno ridotto gli sprechi alimentari anche a causa della crisi che sta cambiano i nostri stili di vita, si può fare ancora molto sia a livello di azioni individuali sia a livello legislativo premiando, per esempio, chi produce meno rifiuti.

Il presidente del Consiglio di Bacino Verona Nord Gianluigi Mazzi ha sottolineato come “è piuttosto carente la programmazione per quanto guarda lo smaltimento dei rifiuti in genere. Ma è anche una questione culturale perché c’è chi butta il cibo in eccedenza e chi invece si impegna a riutilizzarlo. I dati sono incoraggianti se parliamo delle famiglie, molto meno invece nei comparti nei quali la gestione del cibo è più allargata, vedi mense, la ristorazione, altri settori in cui ci sarebbe maggiore necessità di fare rete, anche tra gli stessi amministratori. A volte magari manca semplicemente il dialogo tra chi il cibo in eccedenza lo deve gettare e chi invece ne avrebbe bisogno”.

Sulla necessità di fare rete tra enti, associazioni e amministratori  per individuare tutte le soluzioni possibilì affinché il cibo in eccedenza possa essere riutilizzato, hanno concordato nei loro interventi il presidente del Consorzio di Bacino Verona Due del Quadrilatero Giorgia Speri, il vice presidente di Verona Mercato Diego Begalli, il presidente delle ACLI di Verona Italo Sandrini, la vice presidente di Coldiretti Franca Castellani e il direttore della formazione aziendale dell’ULSS 9 Gianluca Bertoja.

Il direttore generale di Serit Maurizio Alfeo, ha ricordato che già da un anno sono stati programmati incontri sul territorio come quello tenutosi Lazise proprio per far incontrare gli enti interessati e trovare le soluzioni più idonee per ridurre a monte la produzione del rifiuti.

“La riduzione dello spreco alimentare passa dalle nostre abitudini quotidiane -ha detto il direttore generale Alfeo-. E’ solo in questo modo che noi riusciamo a migliorare la situazione del nostro ambiente. Lo spreco alimentare non è solo una questione etica, ma va anche ad incidere sulla gestione dei rifiuti perché chiaramente più sprechiamo e più ne produciamo occupando quindi spazio negli impianti di smaltimento”.