Inizieranno verso la fine dell’estate i lavori per la demolizione del serbatoio pensile di Campodoro, che dalla fine degli anni Sessanta svetta su via Palazzon, su un lotto di terra di oltre 500 metri quadri di proprietà comunale. A determinare la demolizione del manufatto una perizia stilata da un esperto nel luglio 2016, che ha dato avvio alla stesura del progetto, ora definitivo.
“Si tratta di un lavoro complesso –ha commentato Andrea Levorato presidente del Consiglio di gestione di Etra–, che si svolgerà nella massima sicurezza per tutti gli operatori e l’area interessata: ma era essenziale per Etra dare una risposta efficiente e puntuale all’Amministrazione comunale e ai cittadini di Campodoro. In veste di gestore del servizio idrico integrato Etra è a disposizione dei Comuni Soci, cui sempre cerca di dare il più efficace supporto possibile”.
Essendo il serbatoio strutturalmente isolato, la demolizione non andrà a influenzare alcun altro edificio, ma l’intervento si era reso assolutamente necessario a causa della vetustà del manufatto e per evitare che, col passare del tempo, potesse diventare un potenziale pericolo.
“Era uno degli obiettivi dell’Amministrazione comunale –ha commentato Gianfranco Vezzaro sindaco di Campodoro– e finalmente grazie alla sinergia con Etra abbiamo raggiunto lo scopo. La torre non viene usata da molti anni e non essendo più in sicurezza, abbiamo dovuto transennare un’entrata del magazzino comunale rinunciando al ricovero dei mezzi. Inoltre, trovandosi in una posizione centrale del paese si andrà anche a migliorare l’area a beneficio dei cittadini che vivono in quella zona nonché l’estetica stessa del paese. Ringrazio quindi Etra ed il presidente Levorato, per aver accolto prontamente la richiesta da parte della nostra amministrazione di realizzare l’intervento a breve termine, dimostrando di aver compreso quanto la situazione fosse divenuta insostenibile e pericolosa”.
L’importo totale del progetto, compresi i lavori e le spese, ammonta a 310 mila euro, provenienti dalla tariffa del servizio Iidrico integrato.
Il manufatto esistente
La torre piezometrica, a forma di prisma ottagonale, ha un’altezza di m 44,80 fuori terra, una larghezza massima di m 10,90 con una capacità di circa mc 260, ed è interamente realizzata in cemento armato. Il serbatoio è sostenuto da una torre a base quadrata, con scala interna, del lato di m 2,60. Alla base un piccolo avancorpo funge da ingresso.
L’intervento
Il cantiere dei lavori inizierà verso la fine di agosto e la sequenza prevede sei fasi lavorative con varie sottofasi: inizierà con lo smontaggio delle opere e impianti accessori, quali l’impianto idraulico (tubazioni di carico, distribuzione e scarico), gli impianti elettrici, gli infissi e la scala interna.
In seguito si procederà alla demolizione del serbatoio in cemento armato, con la tecnologia di demolizione controllata, eseguita in maniera sequenziale a partire dall’alto. La tecnica di demolizione controllata adottata è quella con taglio a filo diamantato. Una scelta legata essenzialmente ai vantaggi che presenta sia in termini di impatto con l’ambiente circostante, sia in termini di riduzione dei rischi. Tale tecnica, infatti, permette di evitare percussioni su struttura e suolo, nonché vibrazioni sulla struttura; si riducono polveri e rumorosità e i frammenti che ne derivano sono di dimensioni molto contenute, adatti ad una accurata selezione e più facili da recuperare e destinare a smaltimento.
I settori di parete, soletta e copertura, prima dell’inizio delle operazioni di taglio, saranno preventivamente predisposti con idonei agganci o forature e saranno assicurati in quota dal tiro di un’autogrù in modo che non vi sia pericolo di improvvisi crolli durante il taglio stesso. Al termine dell’operazione, il settore sezionato sarà sollevato e scaricato a terra per il trasporto a discarica.
La metodologia prevista si inquadra come demolizione progressiva selettiva secondo la quale si dovrà procedere di fatto alla progressiva demolizione controllata di parti di struttura dall’alto verso il basso, mantenendo staticamente efficienti le parti rimanenti.
Durante le lavorazioni, per motivi di sicurezza, è previsto sul perimetro del serbatoio il montaggio di ponteggi dotati di mantovane e di rete metallica, al fine di contenere eventuali detriti che venissero proiettati verso l’esterno dell’area di cantiere.