Risparmio energetico e approvvigionamento idrico più sicuro per l’intera città di Padova e una marcia in più nella lotta alle perdite di rete: sono questi gli obiettivi ai quali stanno lavorando tecnici e operai AcegasApsAmga, in quello che è senz’altro l’intervento sulla rete acquedottistica patavina più rilevante degli ultimi anni. Entro fine agosto il sottosuolo del Centro Idrico di via Montà, uno dei punti d’arrivo cittadini dell’acqua delle risorgive vicentine, sarà interessato da una vera e propria rivoluzione tecnologica, con la posa di 300 metri di nuove condotte da quasi un metro di diametro, due mega-valvole a fuso, una decina di valvole ordinarie e altrettanti strumenti di sensoristica.
Un piano ampio iniziato nel 2017
L’intervento è l’ultimo stralcio e il più rilevante di un piano d’azione avviato nel 2017 per rendere la rete di Padova più efficiente e resiliente, anche nel fronteggiare i mutamenti climatici. Nel 2018 era stato il Centro Idrico lungo il canale Brentelle in zona Chiesanuova a essere oggetto di un altro importante progetto di potenziamento.
I benefici dell’intervento: rete più sicura in caso di inconvenienti…
Nello specifico, le enormi adduttrici e le valvole posate a ridosso della torre piezometrica e dei serbatoi sono servite per raddoppiare il flusso delle acque in ingresso al Centro Idrico. Sino a oggi, infatti, dall’adduttrice con l’acqua proveniente da Dueville nel vicentino che corre sottovia Montà, entrava al Centro Idrico con un solo tubo. Dunque, vi poteva essere solo un flusso in ingresso o in uscita. D’ora in poi, invece, le tubazioni saranno due: una per l’acqua in ingresso e una per l’acqua in uscita. In questo modo sarà molto più agevole, in caso di bisogno, pompare dai serbatoi di Montà acqua aggiuntiva verso la città a causa di guasti o carenza idrica per esempio, rendendo la rete idrica molto più adattiva e rafforzando dunque la sicurezza della fornitura idrica anche in condizioni estreme.
…e in grado di risparmiare energia
Un altro importante beneficio del progetto riguarderà il risparmio energetico. Le valvole a fuso infatti consentiranno di tenere sempre in pressione ovvero in parole povere sempre piena d’acqua la condotta che dal vicentino scende a Padova. In questo modo, grazie al principio dei vasi comunicanti, sarà possibile alimentare i serbatoi del centro idrico senza l’ausilio di pompe, dunque con grande risparmio di energia elettrica. La condotta in pressione, infatti, spingerà verso l’alto l’acqua senza necessità di ulteriori aiuti e questo significherà sia riduzione delle emissioni in atmosfera sia risparmio economico, con un beneficio per tutti i cittadini nella riduzione dei costi di servizio. Con l’entrata a regime di tutti gli interventi realizzati dal 2017 a oggi, si stima che il risparmio di energia elettrica potrà attestarsi a più di un milione e 700 mila kWh, con una mancata emissione di circa 150 TEP (Tonnellate di Petrolio Equivalenti).
Una rete intelligente completamente telecontrollata
Con la posa di questi ultimi, nuovi tasselli, il mosaico della rete idrica padovana diventa completamente intelligente e telecontrollato. Lungo gli oltre 2.000 km di rete, infatti, un migliaio di sensori rilevano tutti i parametri di esercizio come per esempio pressione, quantità d’acqua in transito, consumi energetici, qualità delle acque, ecc., che vengono elaborati e gestiti dal Polo di Telecontrollo Hera di Forlì, il secondo in Europa per dimensione. In base allo stato dei parametri il sistema idrico padovano è in grado, automaticamente, di auto-regolarsi per ottimizzare la distribuzione. Ad esempio, regolando le pressioni all’interno delle condotte o i flussi d’acqua in una direzione piuttosto che in un’altra.
Un’arma in più anche nella riduzione delle perdite idriche
Questa intelligenza diffusa in una rete idrica, suddivisa in tanti distretti ben monitorabili e governata da modelli matematici, porta con sé un altro grande vantaggio: sarà più facile individuare e aggredire le perdite idriche.