Con un comune che supera il 90% e 23 sopra l’80%, la raccolta differenziata del mese di maggio nei 34 comuni serviti dal Gruppo Veritas segna un rialzo, nonostante la stagione turistica non fosse ancora cominciata causa Covid-19 e non tutte le attività fossero aperte.
Il miglior risultato è quello di Fossalta di Piave (91,92%), poi Cona (87,27%), San Donà di Piave (86,67% per il terzo Comune più grande della provincia, quindi un risultato doppiamente importante ha sottolineato l’azienda), Cavallino-Treporti (86,05%), Santa Maria di Sala (85,48%), Meolo (85,19%), Spinea (84,74%), Mira (84,08%), Noale (83,76%) e Martellago (83,64%).
La media dell’intero territorio di Veritas a maggio è arrivata al 74,75% (74,26% ad aprile). Le percentuali sono disponibili sul isto della società nelle pagine dedicate a ogni singolo comune.
Si tratta di risultati importanti, che collocano l’area metropolitana veneziana al vertice nazionale per differenziata.
Veritas ha evidenziato che ormai da anni è stato ridotto al 3% l’utilizzo della discarica, che purtroppo rimane il sistema di smaltimento più diffuso e utilizzato in Italia, e che il 74% delle 530 mila tonnellate di rifiuti raccolte ogni anno nel territorio servito seguono le filiere della differenziata, che da tempo la multiutility traccia e certifica.
Il rimanente è rifiuto secco residuo che diventa CSS combustibile solido secondario e che, come dice la parola stessa, non è un rifiuto ma un materiale fino all’anno scorso utilizzato da Enel per produrre energia elettrica nella centrale a carbone Andrea Palladio, ora in fase di riconversione.
Per questo motivo, il CSS viene ora inviato a impianti di altre regioni, che da questo ricavano energia, ma con costi di smaltimento crescenti per Veritas. Con questo trend, le bollette dei cittadini e delle imprese sono infatti destinate ad aumentare ogni anno di quasi 5 milioni di euro.
Nonostante questi risultati di assoluta eccellenza, resta una percentuale di rifiuti che non può essere riciclata e che Veritas non intende inviare in discarica e che, quindi, deve essere smaltita. Un ciclo virtuoso, purtroppo poco presente in Italia, ha assoluto bisogno di impianti, altrimenti il cerchio dell’economia circolare non potrà essere chiuso.
“Questi numeri rappresentano un’eccellenza assoluta, non riconoscerlo è solo frutto di malafede –ha commentato il presidente di Veritas, Vladimiro Agostini-. I numeri mi impongono però di tornare su una questione molto dibattuta in questi giorni. Infatti, mentre qualcuno polemizza sul nostro impianto di Fusina, diffonde dati falsi e atterrisce i cittadini con paure inesistenti, noi facciamo i fatti. Questi dati dimostrano infatti che da noi le più avanzate politiche di riduzione dei rifiuti e di smaltimento e riutilizzo sono una realtà. Qui tutto viene riciclato o trasformato in energia: sfido chiunque a trovare un territorio dove l’economia circolare e il riutilizzo dei rifiuti sono così avanti”.