“Un  bilancio  all’insegna  del  profondo  cambiamento  rispetto  al  passato,  del restyling gestionale e manageriale, della trasparenza, della razionalizzazione delle spese,  del  mantenimento  e  della  salvaguardia  occupazionale.  Gli  attuali  vertici hanno  messo  in  atto  una  netta  discontinuità  con  i  precedenti  managment dell’azienda. Nel 2019 tra le principali sfide del nuovo consiglio di amministrazione e della direzione vi è stata quella di una significativa ed importante ottimizzazione delle risorse aziendali e  dei  costi,  voci  che  a  volte  nelle  precedenti  gestioni  non  hanno  ricevuto quell’attenzione e quella sensibilità che probabilmente in anni di profonda crisi economica  che  hanno  investito  sia  aziende  private  che  pubbliche  avrebbero meritato. Un passato quindi con luci ed ombre. Abbiamo ereditato un’azienda con  un  passivo  di  circa  2  milioni  di  euro,  una  situazione  al  limite  del  collasso,  ma ora, grazie al lavoro svolto nel primo anno di mandato, siamo ottimisti ed i numeri fanno ben sperare per il futuro”.

Non  ha usato  giri  di  parole  il  presidente  di  Amia Bruno  Tacchella intervenendo alla  presentazione  del  bilancio  2018  e  delle prossime  sfide  che  attendono  l’azienda di via Avesani in considerazione dei  dati economico-finanziari  dei  primi  mesi  di  quest’anno, raffrontati  alla  previsione  di bilancio  che  era  stata  formalizzata  ed  approvata  ad  inizio  2019  da  Agsm.

Il bilancio semestrale è stato chiuso con un attivo di 200 mila euro. Un dato particolarmente rilevante,  se  confrontato  allo  stesso  periodo  del  2018,  quando  venivano  rilevate perdite  di  oltre  1  milione  di  euro.  Un  risultato  molto  importante,  frutto  di  scelte oculate,  di  maggiori  investimenti  e  di una  visione  strategica  aziendale  in  netta discontinuità con il passato.

“Dai  dati  emersi  si  delinea  una  situazione  generale  economico-finanziaria assolutamente  positiva,  superiore  alle  aspettative  e  che  fa  ben  sperare  per  il prossimo  futuro –ha  proseguito Tacchella–. Numeri  che  superano  le  previsioni ipotizzate  dal  bilancio  di  previsione  e  che  confermano  il  buon  operato  di  tutti  i vertici di Amia nel corso del primo anno di insediamento. Tra i vari indicatori positivi emersi  vanno  sottolineati  il  netto  miglioramento  delle  performances  economiche che  fanno  ben  sperare  nel  raggiungimento  del  pareggio  di  bilancio  e  molto probabilmente  anche  in  un  significativo  utile  per  l’azienda.  Senza  dimenticare l’importante  sfida  del mantenimento  e della  salvaguardia occupazionale.  Alla luce  della  difficile  situazione  economica  ereditata,  il  solo  raggiungimento  del bilancio  rappresenterebbe  comunque  un  risultato  storico.  Dopo  anni  di  stallo  è stato  finalmente  rilanciato  un  piano  industriale  di  investimenti  assolutamente  in linea  con  le  esigenze  e  le  mission  aziendali,  ed  è  stato  presentato  un  importante progetto  relativo  alla  gestione  della  raccolta  differenziata  in  tutto  il  territorio comunale. Un    trend    positivo    frutto    anche    di    un    costante    e    continuo coordinamento tra tutti  i  componenti  del  cda  e con la Direzione, tra l’azienda e l’amministrazione comunale e con i dipendenti. Quello appena passato è stato quindi l’anno in cui si sono gettate le basi e le fondamenta per un restyling e per una importante ristrutturazione, con l’obiettivo di rendere la nostra società sempre più  efficiente,  trasparente,  competitiva,  economicamente  sana  e  con  i  conti  in ordine   e   soprattutto   sempre   più   vicina   al   territorio.   Sfide   impegnative   ed ambiziose”.

“Amia  è  sempre  stata  e  dovrà  continuare  ad  essere  l’azienda  dei cittadini Veronesi –ha sottolineato il presidente-. Obiettivo del nuovo consiglio di amministrazione è stato quello di  razionalizzare  costi  e  spese,  senza  intaccare  il  livello  qualitativo  dei  servizi  che contraddistingue  l’azienda,  tutelando  contestualmente  la  professionalità  delle  circa 600 persone che vi lavorano. Il tutto, è bene ricordarlo, senza aumentare le spese per la collettività. La Tari veronese, il cui costo è invariato da una decina d’anni, si conferma infatti in assoluto una delle più basse d’Italia”.

“La  principale  voce  che maggiormente ha costituito il deficit 2018 –ha concluso  Tacchella- è stato quello relativo al noto fenomeno dell’aumento dei costi di smaltimento, accompagnato dalla difficoltà di reperire siti  idonei. Una  criticità  che  siamo  riusciti  a  tamponare  grazie  soprattutto  ad un’attenta  programmazione  della  Regione  Veneto,  che  ci  ha  consentito  di razionalizzare   tempistiche   e   costi   e   ha   ampliato   i   possibili   siti   destinati   alle discariche. Tutti gli indicatori mostrano nell’ultimo anno una gestione manageriale a  livello  di  grandi  aziende,  così  come  si  confà  ad  Amia,  che  per   Verona rappresenta  una  presenza  storica  irrinunciabile.  Dal  punto  di  vista  occupazionale ma anche dal punto di vista sociale, la nostra città ha in Amia uno dei suoi pilastri. Siamo  consapevoli che  quello  appena  passato  è  stato un anno difficile e di sacrifici per tutti e che il servizio probabilmente non è stato a volte impeccabile. Siamo certi che già a partire dai prossimi mesi, grazie agli sforzi messi  in  atto  dal  nuovo consiglio di amministrazione, lo  standard  qualitativo  delle  prestazioni  tornerà  ai livelli ottimali che una città come Verona merita”.