Jean Giono – L’uomo che piantava gli alberi è il riconoscimento istituito da Veneto Agricoltura per chi opera concretamente in favore della valorizzazione del patrimonio boschivo. Certamente un premio che ci voleva. L’iniziativa prevede, da quest’anno, l’assegnazione di un riconoscimento concreto e cioè 1.000 piante a una personalità che si è contraddistinta nell’opera di promozione e realizzazione di impianti di alberi e/o arbusti che abbiano generato un significativo miglioramento per l’ambiente e il paesaggio nel territorio italiano.

Le 1.000 piante sono prodotte dal Centro di Veneto Agricoltura per la Biodiversità Vegetale e Fuori Foresta di Montecchio Precalcino in provincia di Vicenza. Il vincitore deciderà come utilizzarle: destinandole alla realizzazione di un nuovo impianto o all’integrazione di un impianto già esistente.

Il concorso è intitolato allo scrittore transalpino Jean Giono (1895-1970), autore del libro L’uomo che piantava gli alberi, che narra le vicende di uno schivo antieroe che negli anni che precedono la Prima Guerra Mondiale dà avvio ad una lunga e silenziosa quanto straordinaria opera di rimboschimento delle spoglie pendici dei monti della Provenza nella Francia meridionale, ridando così vita alla terra e alle comunità del luogo.

Per la prima edizione del premio di quest’anno, il riconoscimento sarà assegnato il 26 settembre in occasione del Flormart, il Salone internazionale del verde in programma a Padova dal 26 al 28 settembre prossimo, dopo che l’Agenzia regionale avrà valutato le candidature che dovranno pervenire entro le ore 12.00 del 5 settembre.

Veneto Agricoltura è da sempre impegnata nella promozione della coltura e della cultura forestale in ambiti montani e di pianura, con finalità naturalistico-ambientali e produttive. In quest’ottica, ad esempio, l’agenzia gestisce il suo Centro di Montecchio Precalcino, dove la tutela del germoplasma delle specie legnose autoctone si traduce in una produzione vivaistica certificata di piantine di un centinaio di specie.

Veneto Agricoltura, che gestisce gli oltre 16.000 ettari di boschi, pascoli e riserve del demanio regionale, ha lanciato nel 2017 la cosiddetta Carta di Sandrigo, con la quale Enti pubblici e operatori privati sono stati invitati ad impegnarsi nel grande progetto regionale che prevede di decuplicare entro il 2050 gli ettari di superficie di pianura boscata nel Veneto, puntando a superare i 5.000 ettari e avvicinandosi così all’1% della superficie agricola, come avveniva ai tempi della Repubblica di Venezia.

La scheda di candidatura