Il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare (MATTM) ha provveduto a versare ieri, 23 maggio, la somma di 801.250,00 euro come prima tranche del finanziamento di 40 milioni, volto al rifacimento del collettore del Garda: lo ha reso noto il Consiglio di Bacino Ato Veronese. L’opera, che prevede anche il coinvolgimento dell’Ato bresciana, ha un costo totale pari a 220  milioni  di euro. Di questi, 88 milioni sono di competenza dell’area veronese.

Il Consiglio di Bacino ricorda che ad oggi i restanti contributi stanziati per coprire il costo dell’opera –parte veronese- sono: 1.800.000 euro da parte della Regione Veneto versati nel 2018 e 1 milione di euro da parte della Provincia di Verona, stanziati sempre nel 2018. La somma totale dei finanziamenti (MATTM, Regione  Veneto, Provincia di Verona) per la realizzazione  del collettore ad oggi è quindi pari a 42.800.000 euro.

I vertici dell’Ato Veronese hanno affermato: “Con questa prima tranche versata  dal Ministero abbiamo  in cassa 3,6 milioni di euro circa: sono più che sufficienti a coprire le spese di attività di progettazione definitiva ed esecutiva,  oltre  alle  indagini  tecniche  di  realizzazione. Siamo molto  contenti  che  il  Ministero  metta  a disposizione  40  milioni  di  euro  come  contributo  per  il  collettore,  perché  il  lago  di Garda  è  un  patrimonio prezioso, non solo veronese o veneto, ma anche italiano”.

“È giusto che lo Stato dia quindi il suo contributo -hanno aggiunto i responsabili dell’Ato Veronese-, per  conservare  questa  riserva  idrica  di  primaria  importanza per  il  Paese,  oltre  alla  zona  economicamente importante  e  fondamentale  per Verona, per il Veneto e per l’Italia, con milioni di turisti che ogni anno scelgono  il  lago  di  Garda. Il collettore è e resta l’unica opera in grado di risolvere il problema legato all’inquinamento. Ora, dopo questo primo acconto, non  ci  resta  che  attendere  il  resto del  finanziamento statale e mantenere forte la coesione territoriale per fare in modo che l’opera diventi realtà”.

Angelo Cresco, presidente Azienda Gardesana Servizi ha commentato: “Ritengo un segno importante e irreversibile il fatto che  il  Ministero dell’Ambiente abbia saldato la tranche stanziata a favore del nuovo collettore del Garda, per il 2017 e il 2018. È una indicazione di grande valore e ci auguriamo che il Ministero continui a seguire il progetto anche perché, nel mese di giugno, AGS potrà contare sul progetto definitivo per la realizzazione di questa infrastruttura che è fondamentale per il lago di Garda e per il suo territorio”.