Ecoprogetto Veritas – società controllata dalla capogruppo Veritas – ha presentato alla direzione Ambiente della Regione Veneto una richiesta di Via (Valutazione di impatto ambientale) per aggiornare le tecnologie già in funzione nei suoi impianti. Attualmente Ecoprogetto gestisce il Polo integrato che si trova nell’area di Porto Marghera (Ve), una delle maggiori e più innovative piattaforme in Italia per il trattamento dei rifiuti, in particolare della frazione secca. E’ qui, infatti, che il secco raccolto in tutto il territorio del Bacino Venezia Ambiente – la Città metropolitana di Venezia e il Comune di Mogliano Veneto (Tv) – viene trasformato in Css, il Combustibile solido secondario che poi viene utilizzato nella vicina centrale Enel di Fusina, in sostituzione del carbone. Sono trattate ogni anno circa 150.000 tonnellate di rifiuto secco, che rappresenta una parte minoritaria dei rifiuti (e ogni anno in calo, grazie all’aumento della differenziata) raccolti nel territorio del Bacino, che nel 2018 ha prodotto 530.000 tonnellate di rifiuti. Lo scorso anno Venezia è risultata, con il 68,5%, la prima Città metropolitana in Italia per percentuale di raccolta differenziata, quindi per avvio al riciclo dei materiali come vetro, plastica, metallo, frazione organica e carta (fonte Ispra). Va ricordato che tutti i cicli e i trattamenti di Veritas sono certificati e tracciati: una garanzia per i cittadini e il territorio.

Ecoprogetto, inoltre, riesce a recuperare ogni anno dai rifiuti altre 10.000 tonnellate di materiali inerti e a eliminare dal secco l’umidità residua, grazie al processo di biostabilizzazione, riducendone il peso di oltre il 40%. Il rifiuto secco così trattato si trasforma quindi in Css, destinato a sostituire il carbone nella centrale termoelettrica dell’Enel Andrea Palladio, producendo energia e riducendo le emissioni di CO2. Da oltre 10 anni, questo processo consente al sistema veneziano di limitare l’uso della discarica al 3%, nel pieno rispetto dell’economia circolare e in controtendenza rispetto ai sistemi di smaltimento prevalenti nel nostro Paese.

Attualmente Ecoprogetto, oltre a trasformare il rifiuto secco in Css, garantisce una produzione energetica da biomassa (legno) per l’autoconsumo dell’impianto. Veritas si sta però attrezzando in vista del prossimo decarboning (l’abbandono nel nostro Paese dell’utilizzo del carbone, previsto a regime per il 2025) per utilizzare direttamente il Css prodotto.

La domanda di Via riguarda dunque la possibilità di aggiornare le tecnologie già in funzione e di rimpiazzare il legno con il Css. Dunque, questo materiale, anziché sostituire il carbone, sarà utilizzato direttamente al posto del legno.

Il progetto prevede anche di usare il calore prodotto dall’impianto per essiccare i fanghi da depurazione civile (ciclo idrico locale), di ridurli e usarli come biomassa per recuperare energia.

Si tratta di un progetto innovativo, che sarà vagliato dalle autorità competenti grazie alla procedura di Via regionale, ricompreso nel piano industriale varato due anni fa dal Comitato di controllo analogo della società (formato dai Sindaci proprietari di Veritas) e reso noto ai Consigli di Bacino idrico e ambiente, entrambi interessati per le competenze possedute in materia di rifiuti all’interno dell’ambito metropolitano.