Sono 32, di cui 7 donne, gli aspiranti che hanno superato la prima fase di selezione con l’obiettivo di diventare accertatori di sosta abilitati a Verona. Dal 14 al 25 gennaio scorsi si è infatti tenuto uno specifico corso di formazione, organizzato per Amt da Confservizi Veneto e che ha visto come docente il personale del Comando di Polizia Municipale di Verona: lezioni serali, per un totale di 20 ore, che si sono tenute dal lunedì al venerdì.
Al termine del corso i candidati hanno dovuto sostenere un esame davanti ai membri della commissione esaminatrice presieduta dal Comandante Luigi Altamura per ottenere l’idoneità e poter partecipare alla selezione che individuerà il personale che espleterà l’incarico.
Nelle prossime settimane Amt pubblicherà un bando per la selezione di 3 o 4 nuovi accertatori della sosta. Chi è in possesso della qualifica può partecipare alle selezioni anche di altri Comuni, oltre a quello di Verona.
È una specifica delibera della giunta dell’Amministrazione comunale di Verona a prevedere che l’accertamento delle violazioni sulle corsie riservate al trasporto pubblico sia svolto da dipendenti comunali o da dipendenti delle società concessionarie della gestione delle soste, specificando il personale ispettivo individuato da Amt: ecco perché l’accertatore è una figura qualificata e necessaria per il rispetto della normativa, oltre che del senso civico.
Nel settembre scorso Amt ha mandato on air la miniserie Il valore del lavoro, ad oggi visibile sul canale ufficiale YouTube dell’azienda Amt Verona“, uno storytelling formato web per promuovere le proprie attività con lo scopo tutt’altro che secondario di avvicinare e incuriosire il grande pubblico a quei lavori che spesso passano sotto traccia, ma che l’azienda ha voluto valorizzare dando ad ogni figura il giusto valore.
Tra le quattro storie raccontate c’è anche quella di Filippo – Accertatore della sosta (le altre: Anna – Urp/ufficio permessi, Andrea – manutentore impianti di sosta, Antonello – parcheggio Centro/manutenzione e accoglienza).
Francesco Barini, presidente Amt: “Una volta l’accertatore era chiamato “giallino”, oppure “canarino”, in modo dispregiativo. Oggi abbiamo migliorato la sua immagine, lavorando molto sia sul piano tecnico dotandoli di tecnologie di ultima generazione come palmari e body cam per prevenire le aggressioni verbali o fisiche, sia sul piano della comunicazione con la miniserie Amt “Il valore del lavoro” che spiega il mestiere dell’accertatore, oltre che di altre figure presenti in Amt. Quello dell’accertatore è un lavoro importante a fianco di Amt e del comando della polizia municipale, con apposito decreto del sindaco. È la prima volta che Amt organizza, grazie a Confservizi Veneto, un corso: se non ci fosse l’accertatore regnerebbe la sosta selvaggia. Nei prossimi giorni uscirà un bando: Amt si doterà di 3 o 4 nuove figure per integrare il personale attuale e per sostituire coloro che andranno in pensione”.
Carlo Alberto Voi, direttore Amt: “L’idea è nata per un’esigenza, ovvero che ci fossero disponibilità qualificate per poter svolgere l’attività di accertatore della sosta, in modo da poi darci la possibilità di scegliere tra i migliori quando Amt avrà bisogno di personale. Chi è in possesso dell’attestato potrà partecipare alla selezione che Amt pubblicherà a breve, ma questo titolo è valido anche per le selezioni in altri Comuni per questo tipo di attività“.
Commissario Flavio Marchiotto, Polizia Municipale di Verona: “È stata un’esperienza che ha dato anche a noi formatori tanta soddisfazione, e lo dico con alle spalle tanti anni di lavoro, dal 1997 quando è stata istituita la legge. Questa è materia estremamente difficile da assimilare in pochi giorni, ma hanno acquisito un bagaglio minimo per un lavoro importante e delicato anche nei rapporti con il cittadino“.
Nella foto da sinistra Voi, Barini a Marchiotto