«Nel solo 2017 abbiamo investito 24 milioni di euro in tutta la provincia scaligera, riuscendo a risolvere criticità che si trascinavano da anni. Contemporaneamente siamo impegnati ad affrontare quotidianamente l’emergenza pfas con importanti risorse e mezzi, riuscendo a mantenere la tariffa idrica più bassa del Veneto e tra le meno care d’Italia». Niko Cordioli, presidente di Acque Veronesi dal 2015, ha così commentato l’approvazione ad unanimità del bilancio relativo all’anno 2017 della società consortile avvenuto oggi, venerdì 27 aprile. Alla presenza dei Sindaci dei Comuni dell’Area Gestionale di Acque Veronesi (era presente oltre il 90% dei consorziati) e del presidente di Agsm (socio di maggioranza della società consortile) Michele Croce, Cordioli, accompagnato dai membri del Cda uscente Domenico Dal Cero e Paola Briani, ha illustrato i numeri salienti del bilancio di esercizio. Dati assolutamente positivi, a cominciare da un utile di quasi 2 milioni di euro, in linea con quello dell’esercizio 2016 e superiore di circa 0,5 milioni di Euro rispetto al budget. Il margine operativo lordo si attesta a circa 17,4 milioni. Numeri che dimostrano l’oculatezza e la corretta gestione economica aziendale, tanto più se si considera che le tariffe applicate finora da Acque Veronesi sono state tra le più basse di Italia e la più economica del Veneto (il dato viene confermato ormai da diversi anni da autorevoli studi e ricerche nazionali). Per quanto concerne gli investimenti la società ha pienamente rispettato gli impegni assunti in sede di approvazione tariffaria del 2017 mettendo in funzione opere per 22,5 milioni di euro e avendo realizzato investimenti per 24 milioni rispetto ai 18,9 milioni previsti. Il 2017 è stato inoltre caratterizzato da un importante attività di snellimento burocratico che ha consentito un’accelerazione dell’iter riguardante le migliaia di approvvigionamenti, forniture, servizi e lavori che Acque Veronesi espleta ogni anno. Nel febbraio dello scorso anno era stato firmato dai vertici aziendali, dal Consiglio di Bacino Veronese e dalle associazioni dei consumatori un protocollo d’intesa finalizzato al monitoraggio degli standard qualitativi del servizio idrico integrato nel territorio competente. L’attività, che prevede indagini a campione, rilevazioni e verifiche presso tutti gli sportelli dislocati in provincia, ha consentito un rapporto più stretto tra azienda e utenti e tempi sempre più rapidi nell’individuazione e risoluzione delle criticità. Sempre per quanto concerne la gestione della clientela, secondo i dati di una ricerca effettuata dal Dipartimento di Economia Aziendale dell’ Università degli studi di Verona, è emerso come cittadini e aziende siano sostanzialmente soddisfatti dal servizio erogato da Acque Veronesi. L’oculatezza delle scelte aziendali ha permesso il raggiungimento di risparmi sia di natura gestionale, che di efficienza energetica. Nel 2017 infatti è stato rendicontato un risparmio di 1,7 milioni di Kwh, con conseguenti benefici per il rispetto dell’ecosistema ambientale e per la collettività. Durante l’Assemblea è stata infine affrontata e discussa l’emergenza pfas. Emergenza seguita a livello istituzionale in prima persona dal consigliere Paola Briani che si è interfacciata in questi anni con le amministrazioni, con la Regione Veneto e con associazioni civiche. Sono state ricordate le numerose attività e gli sforzi messi in atto fin dalla nascita delle criticità dall’azienda, impegnata quotidianamente nel rispetto dei nuovi limiti indicati dalla Regione Veneto, particolarmente restrittivi rispetto a quelli applicati in Europa, che impone di garantire il rispetto del limite zero tecnico PFAS nell’acqua potabile, attraverso investimenti infrastrutturali e gestionali di significativo importo. Acque Veronesi ha inoltre presentato nei mesi scorsi il progetto per la sostituzione della fonte di emungimento compromessa con altra non inquinata ed è già pronta all’avvio della realizzazione di tale investimento, oggetto di finanziamento da parte dello Stato e della Regione.
“E’ un bilancio all’insegna dell’efficienza, della razionalizzazione, dell’ottimizzazione delle risorse, degli investimenti e di importanti progetti per il futuro – ha commentato Niko Cordioli – L’attenzione del Cda durante il triennio 2015-2017 è sempre stata rivolta ad una maggiore qualità del servizio possibile, alla soddisfazione dell’utenza, alle tematiche economico-finanziarie e patrimoniali e ai temi ambientali. Per il futuro sono in cantiere numerosi progetti di ammodernamento ed adeguamento delle reti idriche e fognarie in tutta la provincia, oltre alla realizzazione di nuove infrastrutture. Lascio un’azienda sana e attenta alle esigenze del territorio”.
“Un bilancio positivo, che deve proiettare Acque Veronesi nel futuro – ha detto Michele Croce – Gli investimenti salgono, come aveva chiesto Agsm. Si deve investire sull’acqua, che è un bene primario, sui filtri per la centrale di Lonigo contro la presenza di Pfas, dove bisogna raggiungere l’obiettivo dello 0 per cento di agenti inquinanti nell’acqua”
L’Assemblea dei Soci ha rinviato a data da destinarsi (probabilmente nel mese di maggio) la nomina dei nuovi membri del Consiglio di amministrazione, del Collegio sindacale e del Comitato territoriale. Alla luce della vastità del territorio gestito e del numero dei Comuni serviti dalla società, i Soci approveranno formalmente in occasione della prossima assemblea la modifica dello Statuto aziendale che porterà i membri del cda dai 3 attuali a 5, così come consentito dalla Legge Madia, in un’ottica di migliore rappresentanza territoriale e a garanzia di un maggiore controllo analogo.
Acque Veronesi S.c.a r.l. è nata per gestire il servizio idrico integrato in buona parte della provincia di Verona. Il territorio di competenza complessivo è di 2.394 km quadrati, con circa 800 mila abitanti, 5.900 chilometri di acquedotto, 3 mila di fognatura e 2.400 impianti. Attualmente la società consortile gestisce il servizio in 77 Comuni della provincia scaligera. Fa inoltre parte del Consorzio Viveracqua, composto dai più importanti gestori del servizio idrico del Veneto e di quello europeo APE (la Briani ne è consigliere di amministrazione dal 2015).