Nella prima riunione «operativa», dopo quella del giuramento del sindaco Marco Paderno, il nuovo consiglio comunale di Orzivecchi ha affrontato il problema della legittimità dell’installazione, avvenuta subito dopo le elezioni di maggio, dei rilevatori di velocità (i cosiddetti «Velo ok») sulla Provinciale 235 Orceana.
La posa degli autovelox, già molto contestata, era stata decisa dall’Unione dei Comuni della Bassa bresciana occidentale, cui aderiscono Barbariga, Lograto, Longhena, Maclodio, Orzinuovi, Orzivecchi, Pompiano, San Paolo e Villachiara; questo allo scopo di aumentare la sicurezza stradale.
I COMUNI interessati sono per adesso Barbariga, Orzinuovi e Orzivecchi.
Problemi, ma non dappertutto. Mentre a Barbariga la posa degli speed check non ha creato problemi, hanno invece provocato reazioni le telecamere dei 15 «Velo Ok», posizionati dal comune di Orzinuovi in via Francesca, via Lonato, via Verolanuova, e dal Comune di Orzivecchi ai due ingressi del paese sulla Sp 235 Orceana.
LA REAZIONE più eclatante è stata l’incursione rivendicata da Casa Pound, i cui attivisti hanno «incappucciato» tutti gli speed check con sacchi della spazzatura e dichiarandoli «fuorilegge». Secondo Casa Pound, i dissuasori non sarebbero omologati e servirebbero ai comuni solo per far cassa.
Raccogliendo le osservazioni dei cittadini, il gruppo di minoranza «Orzivecchi cresce» ha chiesto al sindaco Paderno informazioni dettagliate sulle modalità di utilizzo e i costi di gestione delle colonnine. «Non siamo contrari all’utilizzo di queste apparecchiature – ha precisato il consigliere Stefano Bordiga – ma vorremmo sapere quali costi comporta e a chi vanno i proventi».
L« risposta: «Posizionati in punti critici frequentati da pedoni e ciclisti – spiegano i responsabili del progetto “Noisicuri”, che forniscono le colonnine – i” Velo Ok” contribuiscono a ridurre la velocità media dei vicoli, pertanto sono pochi gli automobilisti sorpresi in fallo e multati. Per chi paga subito, la sanzione è pari a 28 euro: metà alla Provincia e metà all’Unione dei Comuni che gestisce il servizio consorziato di Polizia locale. L’uso del Velo Ok sarebbe del tutto legittimo in quanto è uno strumento che rientra nella piena disponibilità e gestione diretta della Polizia locale e che serve a facilitare l’azione di controllo e di prevenzione».
SULLA LEGALITÀ: «Il Codice della strada non contempla e quindi non regolamenta i box contenitori di misuratori di velocità, ma quando uno strumento non è normato, non significa che sia illegittimo».

Articolo di Riccardo Caffi – tratto da: Bresciaoggi.it – Notizie, Cronaca, Sport, Cultura su Brescia e Provincia.